
martedì 30 novembre 2010
Caramel
L'altro giorno parlavo con la mia coinquilina iraniana,Elnaz. Ha dei grandissimi occhi neri e intensi e profuma di acqua di rose. Quando passa per il corridoio lascia il suo odore, e quando muove le mani sembra quasi che l'aria che sposta sfiori il tuo viso. Ha qualcosa che incanta, e cercavo di capire cosa fosse.La guardavo rapita mentre parlava, ed emanava qualcosa che mi faceva pensare esattamente alla parola "donna". Era rassicurante e mi dava la stessa sensazione che mi danno le foto in bianco nero delle" nonne da giovani".Questa ragazza c'entra qualcosa con il film di cui sto per parlare, Caramel. Questo film è ambientato a Beirut, e le protagoniste sono quasi tutte donne. Vi starete chiedendo, che c'entra Elnaz con questa storia? C'entra eccome, perchè alcune donne rispetto ad altre racchiudono nello sguardo qualcosa che nessun uomo sulla terra possiede. Sembrerebbe che non siano nate per soffrire per un amante cialtrone, o per immolarsi accanto a una sorella malata con qualche rotella fuoriposto. Alcune donne tutte insieme in una stanza mentre si pettinano o fanno la manicure assomigliano più ad una poesia che ad un salone di bellezza. Vorresti appoggiargli la testa in grembo quando hai bisogno di conforto. Sono quelle donne che sopportano il dolore di un destino al quale sono state incatenate. Sono quelle donne che dopo un taglio di capelli ,sorridono così tanto che non puoi fare a meno di credere che basti quello per farle felici. Caramel è una finestra sul mondo femminile, che è dominato da dignità, sensualità e riti di bellezza. La donna non è solo trucco e parrucco, ma è anche quello. Chi ha girato questo film conosce bene le donne, perchè una di loro, Nadine Labaki anche protagonista nelle vesti di Layala.

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